Forum di discussione
Mostre ed incontri artistici - Marzo 2015 |
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Gino
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Milano - dal 4 al 18 marzo 2015 Una quadreria con Giannetto - 18 artisti con Giannetto Bravi |
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QUINTOCORTILE vai alla scheda di questa sede Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Viale Bligny 42 (20136) |
+39 0258102441 , +39 3388007617 |
quintocortile@tiscalinet.it |
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Eventi in corso nei dintorni |
Diciotto artisti compagni d'arte di Giannetto Bravi presentano i loro lavori in continuità con il progetto della "quadreria" sviluppato fin dagli anni '70 dallo scomparso artista napoletano. In mostra anche le sue opere della serie "Il cinema del barbiere" degli anni '90. |
orario: da martedì a venerdì ore 17-19 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 4 marzo 2015. ore 18 |
catalogo: in galleria. a cura di Cristina Rossi |
curatori: Donatella Airoldi, Mavi Ferrando, Antonella Prota Giurleo |
autori: Bruno Bordoli, Alberto Brambilla, Giannetto Bravi, Danilo Alessandro Brutti, Francesco Cucci, Lù Demo, Fernanda Fedi, Gretel Fehr, Mavi Ferrando, Gino Gini, Emily Joe, Antonella Padovese, Fabrizio Parachini, Antonella Prota Giurleo, Fabrizio Rovesti, Giovanni Rubino, Luigi Sandroni, Antonio Sormani, Fausta Squatriti |
genere: arte contemporanea, collettiva | |
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Gino
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mercoledì 4 marzo 2015
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Mercoledi 11 marzo 2015 - Ore 17,00
Fondazione Humaniter Piazza Vanvitelli, 15 - Aula 11, 1° piano
nell'ambito della rassegna a cura di Franco Lista
NOVECENTO & OLTRE Quattro incontri tra arte, antropologia e critica
Clementina Gily, Franco Lista, Francesca Pirozzi, Elena Saponaro, Maurizio Vitiello presentano:
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Gino
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mercoledì 4 marzo 2015
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Comunicato Stampa
Andrea Petrone torna ad esporre all'estero.
Dopo la personale nella Capitale, il pittore e scultore napoletano porta i propri ritratti ed un bronzo a Lugano, in Svizzera, nella Sede centrale della banca UBS, ubicata in via Pretorio, n. 14.
Con le cure dell'architetto Claudio Rossi, la personale di Petrone dal titolo “Genius Loci” aprirà i battenti il prossimo 12 marzo per chiuderli il 5 maggio 2015.
La mostra è forte di 30 opere: tutti quadri, più un bronzo di cm.80x60x40 dedicato a Totò, il principe della risata, “Imperatore di Capri”, immagine ricorrente nella fantasia e nell'ispirazione artistica di Petrone.
La personale in Svizzera, dopo quelle a Boston, New York, Berlino, Monaco e altrove in Europa, segna dunque il ritorno sul proscenio internazionale di Petrone che predilige lo sfondo rosso pompeiano per le sue immagini irriverenti e paradossali.
Infatti, nella raffigurazione della realtà sensibile si inserisce, proprio come un folletto, la figura del principe della risata, Totò, che stravolge antiquati canoni artistici del verismo e contribuisce invece a dare compiutezza alla capacità di trasfigurazione, provocatoria della poetica e dell'ispirazione artistica di Petrone.
Nelle opere che costituiscono “Genius Loci” non mancano una irriverente rivisitazione del quadro più celebre ed ammirato al mondo, “La Gioconda” di Leonardo da Vinci, ma c'é anche un omaggio a Massimo Troisi, il dolente e geniale interprete della migliore tradizione della comicità partenopea ed universale; a Eduardo De Filippo, il sommo autore teatrale ed attore; a Lucio Dalla, per il quale Petrone realizzò un ritratto che fece da copertina ad uno degli ultimi Cd del grande cantautore e polistrumentista bolognese; ed altro ancora.
Il tocco ironico della pittura di Petrone, pur inserito nella perfezione del ritratto del personaggio al centro dell'attenzione, serve all'artista partenopeo, figlio d'arte, per sottolineare messaggi civili ed etici di alto profilo e di forte impatto emotivo capaci anche di sollecitare al superamento degli stereotipi culturali.
La personale “Genius Loci”, che fa evidentemente richiamo sin dal titolo, ai gangli fondamentali e ai pilastri della vita culturale delle comunità locali, è arricchita da un Catalogo per i tipi della Roggiosi Editore di Napoli.
Gli orari per i visitatori sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 17.00 senza chiusure. Sabato e domenica chiusi.
Ingresso libero.
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Gino
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giovedì 5 marzo 2015
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Henry Chapman
T293, Napoli
Writing. Nuovi dipinti, una video installazione e un testo scritto dall'artista che indagano le poetiche del tempo. La velocita' e' il filo conduttore tra svariati soggetti al di la' del tema.
comunicato stampa
T293 è lieta di presentare 'Writing', la mostra di debutto dell’artista americano Henry Chapman. Composta da nuovi dipinti, una video installazione e un testo scritto dall’artista per questa occasione, 'Writing' indaga le poetiche del tempo esperite tramite il tatto e l’osservazione.
Nei dipinti di Chapman, la descrizione incarna il tempo: notazionale, calligrafica, ed extralinguistica, non importa quale sia il tema. “Il linguaggio che si trova appena fuori dalla porta”, come lo stesso Chapman scrive nel testo che accompagna la mostra. Un corridore, uno scrittore, e un attentatore suicida appaiono sulla tela come macchie, segni puntinati, piccoli gesti lirici, e sprazzi di colori brillanti su superfici bianco-pallide o persino grigie.
L’impegno di questi lavori verso il realismo è reso manifesto nella paratattica relazione tra i temi trattati. Immagini tratte dalla guerra al terrore - una decapitazione, un terrorista suicida, e la relazione sulle torture recentemente rilasciata dalla CIA – esistono proprio accanto a momenti di esperienza decisamente meno estremi, come il movimento di mani che digitano sulla tastiera di un computer, il passaggio delle diverse fasi lunari, e i mezzi passi di maratoneti in corsa.
Prendendo spunto dal suo interesse per gli studi del movimento di Giacomo Balla, i dipinti di Chapman hanno la velocità come filo conduttore tra svariati soggetti. Nella sua collaborazione con l’artista americana Kyle Williams, Chapman proietta questa sua attenzione su una figura colta in un movimento perennemente frenetico. Future si basa su un aneddoto riguardante il momentaneo furto di una testa scultorea di Brancusi, aneddoto che esprime appieno l’ansietà oltre l’impermanenza, la deformazione, e il processo artistico come un atto di cancellazione.
Il testo di Chapman che accompagna la mostra si rivela come un alfabeto incompleto tra i due estremi che i suoi dipinti riconciliano. Inizia dicendo: “Non escluderò mai il dolore”. E finisce con: “Non escluderò mai il piacere”.
Immagine: My Glance, 2015, olio su tela, 127 x 102 cm. Courtesy l'artista e T293
Inaugurazione giovedì 5 Marzo 2015 ore 19
T293 via Dei Tribunali 293 (80138) Napoli Lunedì a Venerdì ore 12 - 19
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Gino
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giovedì 5 marzo 2015
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Napoli - dal 5 al 22 marzo 2015 NUDInART |
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CENTRO CULTURALE TECLA vai alla scheda di questa sede Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Via Toledo 424 (80134) |
+39 , +39 (fax), +39 |
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Eventi in corso nei dintorni |
Sovente la tematica del nudo è stata indagata e sviscerata nella storia dell’ arte, qualunque artista di qualunque epoca ha espresso una sua personale visione su tale argomento, tanto da poter giungere fino ai giorni nostri con la body painting ad esempio. |
orario: 11-13 e 17-19 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 5 marzo 2015. 16.00 |
catalogo: in galleria. a cura di Nicholas Tolosa |
curatori: Roberto Esposito, Nicholas Tolosa |
autori: Marzia Attaguile, Gennaro Esca, Roberto Esposito, Fabrizio Giuranna, Jankovic Liubisa-Janko, Giuseppa Matraxia, Vanessa Mazzali, Alfredo Sposito, Nicholas Tolosa, Angelo Tortorella |
patrocini: Centro Culturale Tecla; b&b TECLA. |
note: e-mail: accademiadeipartenopei@gmail.com sito web: http://accademiadeipartenopei.jimdo.com facebook: https://www.facebook.com/accademiadeipartenopei
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genere: arte contemporanea, collettiva | |
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Gino
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giovedì 5 marzo 2015
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Fondazione Pietà de' Turchini
Chiesa di San Rocco a Chiaia
Mariano Marangolo – Opere recenti
Delle migrazioni, dei fiori, dei chiari di luna e di altre suggestioni
Inaugurazione venerdì 27 marzo 2015 – ore 19.00 -
La mostra resterà visibile fino al 31 maggio 2015
Via Riviera di Chiaia, 254 Napoli . Tel 081.7647400
La Fondazione Pietà de' Turchini, nell'ambito del programma culturale
primaverile, ospita alcuni lavori recenti di Mariano Marangolo
che verranno esposti nella suggestiva e centralissima sede della
storica Chiesa di San Rocco a Chiaia, oggetto di un recente ed accurato
restauro. La Chiesa per la sua particolare posizione urbanistica e per la
caratteristica dei suoi opposti accessi, può essere idealmente immaginata come uno
spazio di passaggio temporale tra l'antico e il moderno, e viceversa; in una dimensione
di sospensione cristallizzata del tempo.
Posizionata da un lato, tra i classici edifici della Riviera, rivolta verso il mare del golfo;
dall'altro, aperta verso Chiaia e la sua più recente modernità .
Con questa sua naturale caratteristica, San Rocco si concede
ad un evento che intende vivere anche della fusione tra differenti identità
estetiche, nel tentativo di armonizzarne le differenze formali con un unico
ed indistinto percorso di "suggestione "sensoriale .
"Le suggestioni" e la loro tensione fortemente atemporale, forniscono di fatto
la fondamentale base ispiratrice delle tele di grande formato, che
nel dovuto rispetto del contesto originale, saranno
collocate secondo una concezione espositiva che tenterà di renderle parte integrante
degli originari ambienti storici del '500, quasi a fondersi concettualmente, in un'unica
grande installazione.
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Si ringrazia per il coordinamento tecnico e realizzazioni multimediali
info@mediametralmente.com
contact@marianomarangolo.com
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Gino
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venerdì 6 marzo 2015
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Josh Smith e Terry Winters
CasaMadre - arte contemporanea, Napoli
Winters e Smith fanno della pittura una sorta d'investigazione filosofica che fonde, in modi avvincenti, stimolanti ed esuberanti, mondi esterni ed interni.
comunicato stampa
Casamadre è lieta di presentare una mostra di nuovi dipinti di Josh Smith e Terry Winters. Tra i più importanti artisti della scena newyorkese, Winters (classe 1949) e Smith (classe 1976) rappresentano la continuità di un interesse per la pittura che si tramanda da una generazione all'altra. Entrambi fanno della pittura una sorta d'investigazione filosofica che fonde, in modi avvincenti, stimolanti ed esuberanti, mondi esterni ed interni.
Fin dall'inizio, entrambi gli artisti si sono cimentati con l'arte pittorica della New York School: gli espressionisti astratti e i loro eredi. Nei loro primi lavori Smith e Winters esplorano la relazione tra arte e scienze naturali: la chimica del colore e dei materiali, i modelli di crescita in biologia, la struttura visuale delle forme organiche. Le arti grafiche (disegno, rilegatura, incisione) sono un'altra passione condivisa, ed entrambi gli artisti fanno spesso confluire nei loro dipinti i concetti e i procedimenti della tecnica d'incisione. Infine, molteplici aspetti della conoscenza si combinano insieme generando la “percezione” - essa stessa pensiero, memoria e coscienza sociale – che costituisce il linguaggio visuale, irrequieto e ricco di sfaccettature, proprio di ciascun artista.
Josh Smith nasce nel 1976 a Knoxville, Tennessee. Vive e lavora tra Pennsylvania e New York. Ha fatto numerose mostre negli Stati Uniti e all'estero, incluse personali a New York alla Luhring Augustine Gallery nel 2007, 2009, 2011 e 2013. Ha anche partecipato ad importanti mostre collettive come The Painting Factory: abstraction after Warhol, al Museum of Contemporary Art a Los Angeles; The Generational: Youger than Jesus, al New Museum di New York; e The Forever Now: Contemporary Painting in an Atemporal World, attualmente in mostra al Museum of Modern Art a New York. Le sue opere figurano in numerose collezioni pubbliche tra cui: Centre Pompidou, Paris; Museum Moderner Kunst Foundation Ludwig, Vienna; Whitney Museum of American Art, New York e Museum of Modern Art, New York.
Terry Winters nasce nel 1949 a Brooklyn, New York. Vive e lavora tra New York City e la parte settentrionale rurale dello stato di New York. Il suo lavoro è stato il soggetto di numerose esposizioni, incluse grandi retrospettive al Whitney Museum of American Art e al Metropolitan Museum of Art . Le sue opere sono presenti nelle collezioni di molti musei: Museum of Modern Art, New York; Whitney Museum of American Art, New York; Metropolitan Museum of Art, New York; National Gallery of Art, Washington, D.C.; Art Institute of Chicago, ed altri ancora. Dal 1991 ha fatto nove mostre personali alla Matthew Marks Gallery a New York. Ha esposto spesso in Europa e una raccolta delle sue stampe recenti (1999–2014) è attualmente in mostra alla Pinakothek der Moderne, a Munich, Germania.
Inaugurazione 6 marzo 2015 ore 19.30
CasaMadre - arte contemporanea piazza dei Martiri, 58 (Palazzo Partanna) Napoli ingresso libero
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Gino
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venerdì 6 marzo 2015
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Jammin' Drama Project
MADRE - Museo d'Arte Donna Regina, Napoli
Proiezione del film di Marinella Senatore e talk con Ludovico Pratesi e Angela Tecce
sintesi del comunicato stampa
Approda al MADRE di Napoli il film Jammin' Drama Project (2014), l'opera commissionata all'artista campana Marinella Senatore dal Ministero dei Beni e delle Attivita' Culturali e del Turismo (MIBACT) e dall'Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani (AMACI) in occasione della seconda edizione del progetto "Museo Chiama Artista", a cura di Ludovico Pratesi e Angela Tecce. Dopo essere stato presentato in anteprima al Castello di Rivoli lo scorso novembre, il video ha cominciato un viaggio lungo dodici tappe in altrettanti musei AMACI: dalla Lombardia al Lazio, passando per Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Sardegna e, appunto, Campania. Venerdi' 6 marzo 2015 (sala Re_Pubblica MADRE, piano terra) il film Jammin' Drama Project verra' presentato: alle ore 18:30 il film sara' introdotto da talk da Ludovico Pratesi e Angela Tecce, co-curatori del progetto Museo Chiama Artista, che verra' proiettato alle ore 19 e restera' visibile per tutto il weekend, negli orari di apertura del museo (sabato 7 marzo e domenica 8 marzo, dalle ore 10 alle ore 19,30).
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Gino
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venerdì 6 marzo 2015
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Salvatore Donnarumma
Galleria Gino Ramaglia, Napoli
Equilibrium. Performance. "La ricerca dell'equilibrio di due o piu' pietre esige pazienza e concentrazione, estraniazione dallo scorrere del tempo".
comunicato stampa
Mettere le pietre in equilibrio, nasce come forma di meditazione ZEN, oggi è conosciuta come una forma “d’arte della terra” Land Art. Le pietre, rocce o ciottoli sono sovrapposte senza alcun ausilio, la gravità e l’equilibrio trovato sono le uniche condizioni accettate.
“Balancer” sono chiamati coloro che con umiltà e pazienza erigono le figure di pietra in equilibrio, anche chiamate impropriamente sculture. La personale sensibilità artistica e bravura nella ricerca dell’equilibrio fa sì che le opere siano molto personali, riconoscibili e facilmente univoche.
Si è cercato di dare una canonizzazione descrittiva, pietre sovrapposte, pietra grande in equilibrio sopra ad una piccola, torre, figura ... varie descrizioni che sembrano ricadere in due unici gruppi: pietre in equilibrio o sovrapposte. Generalmente in “full-immersion” nella natura, i fiumi, i laghi, le spiagge rocciose. Questi sono i luoghi eletti. Molti Balancers durante la brutta stagione fanno “Stone Balancing Indoor” ciò serve per mantenersi in esercizio anche a casa o in ambienti chiusi. La ricerca dell’equilibrio di due o più pietre esige pazienza e concentrazione, estraniazione dallo scorrere del tempo, immersione nella natura del luogo dove si opera, ascolto dei suoni e del silenzio. L’equilibrio prodotto è la certificazione di un raggiunto stato di grazia. Il tempo per mettere in equilibrio, il tempo che rimangono in equilibrio, il tempo è escluso, non ha spazio, non è contemplato... e forse è proprio l’uscita dal tempo che prende così tanto il Balancer, ma anche chi si affascina guardando: i bambini sono i più pronti a comprendere il messaggio profondo, smettono presto di guardare e iniziano a fare i loro equilibri.
Lo Stone Balancing è una ottima alternativa anche ai consueti passatempi da spiaggia, rispettoso dell’ambiente e della convivenza sociale, per questo si sta diffondendo con soddisfazione nei luoghi turistici di più avanzata sensibilità ecologico-ambientale.
La pratica per l’uomo dell’uso delle pietre per costruire qualcosa è antica come la sua civiltà. Costante è però la ricerca di una stabilità immutabile e duratura: dai muretti agricoli alle necropoli o le piramidi, o i più misteriosi Dolmen britannici o le teste dell’isola di Pasqua. Praticato per il mondo da pochi cultori, oggi si sta diffondendo una particolare disciplina, indefinita tra arte e meditazione, la sovrapposizione equilibrata di pietre: lo Stone Balancing. Le sculture di pietra che ne scaturiscono sono effimere e sfuggenti, prive di aggreganti se non l’equilibrio statico della composizione e la forza di gravità, strutture tanto più ardite quanto più affascinanti e spesso incredibili. Questa passione ha visto il suo varo ufficiale in Italia nell’aprile del 2012 a Portonovo, “Incredibili Equilibri Probabili” un contest di artisti che si cimentarono in performances espressive e dimostrazioni pratiche nella splendida cornice della baia del Conero.
“Finita la composizione, la fotografiamo e restiamo ad ammirare in attesa dell’elemento che la farà crollare: l’onda marina o un soffio di vento... ma se l’equilibrio si protrae, di solito la smontiamo per evitare che qualche bimbo curioso possa correre rischi dalla caduta delle pietre”.
Il piacere dell’equilibrio così faticosamente trovato ed ora perso si proietta nella futura e sempre diversa opera di pietra, la migliore: la prossima, quella che verrà.
In occasione della performance di Salvatore Donnarumma, ci saranno i mitici sassi di Grazia Manfredi.. Triskell Art.
Inaugurazione 6 marzo ore 18.30
Artisti in Vetrina Via Broggia, 10 Napoli mar-sab 9-20 ingresso libero
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Gino
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lunedì 9 marzo 2015
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Incisioni al femminile 2015
Atelier Controsegno, Pozzuoli
Obiettivo dichiarato della manifestazione e' eliminare lo stereotipo consolidato dell'incisione come una pratica artistica 'maschile'. Opere di Acevedo Lily, Caceres Sofia, Cartocci Anna Laura, Hamada Michiko...
comunicato stampa
Domenica 8 marzo 2015 alle ore 17.00, si inaugura Incisioni al femminile, Rassegna Biennale Internazionale a cura di Veronica Longo, presso Atelier Controsegno in Via Napoli 201, Pozzuoli, Napoli (nei pressi della stazione della Cumana Dazio). Per l’occasione l’Artista ospite Nicola Sene, per la prima volta in mostra a Napoli, sarà presente in galleria mentre dalle 18.00, l’Attrice Elena Tabarro reciterà alcune poesie di sua produzione e di Joyce Lussu.
Con il 2015 torna Incisioni al femminile, rassegna dedicata alla grafica d’arte, promossa da Controsegno, con la collaborazione dell’Associazione Lux in Fabula e del DAMA (Daphne Museum Art). Dopo il successo di critica e pubblico dell’edizione 2013, tenutasi presso la prestigiosa sede del complesso monumentale Castel dell’Ovo di Napoli, quest’anno l’evento si svolgerà presso l’Atelier Controsegno, gestito dalll’incisore Veronica Longo. La nuova sede, inaugurata nel febbraio 2014 a Pozzuoli, è uno dei pochissimi centri del Sud Italia che si dedica principalmente alla grafica d’arte. Obiettivo dichiarato della manifestazione è eliminare lo stereotipo consolidato dell’incisione come una pratica artistica “maschile”: tante sono le donne che si dedicano con passione e dedizione a questa forma d’arte, cercando di esprimere la loro interiorità, svincolandosi dai luoghi comuni e dai cliché. Incisioni al femminile 2015 vuole essere anche un omaggio speciale alla creatività di un’artista: Nicola Sene, fondatrice e guida dell’Atelier Aperto di Venezia, infaticabile innovatrice soprattutto delle tecniche incisorie sperimentali; i suoi tratti minimali ma decisi, delineano le figure e le forme esprimendo, allo stesso tempo, potenza e dolcezza.
Nel corso degli anni questo evento è cresciuto sempre più, diventando una sorta di meeting internazionale in cui artiste provenienti da esperienze e contesti culturali diversi, si confrontano e presentano la loro arte a un pubblico numeroso e variegato. Incisioni al femminile 2015 ospita 99 incisori da ben 22 paesi: per alcune settimane l’Atelier Controsegno si trasformerà in un ambiente culturale cosmopolita, una “bottega” di saperi, tecniche e mestieri che raccontano di chi, in ogni angolo del mondo, avverte e vive il richiamo dell’ispirazione artistica.
La rassegna ospiterà donne provenienti dai quattro angoli del globo: in particolare alcune new entries da paesi come Canada, Danimarca, Germania, Guatemala, Israele, Lituania, Perù, Polonia, Porto Rico, Regno Unito, Romania, Spagna, Stati Uniti e Tunisia. In seguito a una attenta selezione da parte di una commissione che si è occupata di valutare le incisioni proposte, ogni artista presenterà un’unica opera; una novità nella modalità di partecipazione rispetto alla più recente edizione, dove le stampe esposte erano due per artista. Poiché le richieste di partecipazione all’iniziativa sono state oltre 150, si è deciso così di concedere a più artiste la possibilità di farne parte. Quasi tutte le incisioni sono state donate allo scopo di creare una raccolta pubblica di stampe; le opere entreranno a far parte del Fondo Donne ad Arte istituito dall’Accademia di Belle Arti di Napoli. Un traguardo prestigioso in quanto le incisioni apparterranno a una collezione pubblica statale e saranno visibili tramite un database OPAC del Polo SBN di Napoli. I lavori presentati sono inediti o di tiratura regolare, di formato carta verticale 500 x 350 mm; le tecniche utilizzate sono quelle della grafica d’arte: xilografia, calcografia o incisione sperimentale. Da quest’anno si è dato spazio anche alla litografia, alla serigrafia e all’uso del digitale come sfondo per stampe a incavo o rilievo.
È consuetudine di Controsegno dare voce ad artisti di diversi ambiti, creando dei veri e propri eventi durante le inaugurazioni o le chiusure delle mostre. Il vernissage della mostra si terrà, come da tradizione, l’8 marzo: una data che non deve diventare “inutile”. Per l’occasione si esibirà l’attrice Elena Tabarro (collaboratrice in diverse agende poetiche dal 2003 e impegnata in reading letterari), che reciterà le sue poesie Per niente e Alle donne che credono… sul tema della violenza femminile e La luna si è rotta della scrittrice e traduttrice di poeti Joyce Lussu, alla quale in passato è stato dedicato un libro d’artista con le immagini di Nicola Sene, ristampato per questa speciale occasione ed edito dal Centro Internazionale della Grafica. Il giorno seguente, dalle ore 10.30, si terrà, una dimostrazione da parte di Silvano Gosparini (Presidente del suddetto Centro) sulla creazione della pregevole carta all’amido realizzata “a pettine” di tradizione veneziana (prenotazione obbligatoria). Si compie così un inedito scambio Napoli–Venezia che vede a Pozzuoli, per la prima volta, presenze così illustri nel campo della grafica d’arte. Inoltre numerose saranno le iniziative presso l'atelier che avranno come protagoniste donne che hanno esperienze artistiche, professionali, umane da condividere, come la proiezione di un video in tributo all’incisore Rina Riva, la presentazione del Manuale per progetti sostenibili – Sostenibilità globale e project management dell’ingegnere Paola Morgese, nonché seminari dedicati alla grafica, protagonista indiscussa di questa rassegna.
Con Incisioni al femminile si può e si deve ribadire l’importanza e la valenza simbolica dell’arte al servizio dell’emancipazione; un appuntamento da non perdere che vede coinvolte tante donne impegnate a divulgare la loro necessità di essere libere anche attraverso il lavoro artistico.
ARTISTE ADERENTI Acevedo Lily (Guatemala), Amato Maria Agata, Ayelet Amit (Israele), Angelini Alessandra, Antonello Debora, Azzinari Veronica, Bertazzoni Laura, Bevilacqua Elisabetta, Bortoluzzi Milvia, Boveri Roberta, Braida Silvia, Caccaro Mirta, Caceres Sofia (Porto Rico), Cafolla Maria Rosanna, Campagnolo Roberta, Campanella Antonia, Canchari Mariela (Perù), Caprioglio Lucia, Capriolo Paola, Capuano Irene, Caraballo Ismari (Porto Rico), Caravella Luciana, Cartocci Anna Laura, Caspeller Olsen Annette (Danimarca), Comiciz Malgorzata (Polonia), Coli Lolita, Costa Lara Monica, Cremonesi Coletta, Da Gioz Graziella, Diamanti Elisabetta, Di Fazio Laura, Donnarumma Alessandra, Erbino Tonia (USA), Ercolini Daniela, Esteban Liliana, Fasulo Cristina, Fehr Andrea (Germania), Flores Olga (Perù), Giovine Consiglia, Gobetti Paola, Guida Rosa, Hamada Michiko (Giappone), Havsteen Franklin Eleanor (Danimarca) Hernandez Helena (Messico), Hofer Eleanora (Sudafrica), Houston Heather (Canada), Iseppi Valeria, Koenders Caroline (Olanda), Latka Joanna (Polonia), Lindsay Rosalind (Regno Unito), Longo Veronica, Lucrezi Paola, Marin Macarena (Spagna), Martignoni Silvana, Martin Monica, Mercandetti Fabiola, Miranda Marcela (Argentina), Modolo Bonizza, Neeurman Birgit (Germania), Nita Rada (Romania), Pacchioni Franca, Paladino Lidia (Argentina), Palazzetti Beatrice, Pancera Roberta, Parsani Motti Carla, Pegoraro Olivia, Pellattiero Monica, Piazza Susi, Porporato Luisa, Riva Rina, Rizzetto Franca, Saks Reti (Estonia), Salemi Federica, Savini Daniela, Sabetti Maria, Sayadi Latifa (Tunisia), Semprebon Carla, Sforza Lucia, Shoji Asami (Giappone), Signaroldi Antonella, Silverman Annie (USA), Siupka Weronica (Polonia), Soto Gonzalez Rocio (Spagna), Spadaccini Susana (Brasile), Stor Laura, Superti Carlotta, Talamini Tiziana, Tomica Anna, Trojanowska Anna (Polonia), Ughes Anna Maria, Vaiani Melania, Vidali Marina, Westman Barbara (Polonia), Widmer Laura (Canada), Wolkenstein Bianca, Zanellati Walterina, Zirnite Nele (Lituania), Zizza Vanda.
Catalogo in bianco e nero, tradotto in inglese da Stefania Brandi, edito da Daphne Museum Edizioni. Le artiste aderenti alla Rassegna e che visiteranno la mostra,riceveranno una copia in più del catalogo. Rassegna stampa a cura di Rosalba Volpe.
Inaugurazione domenica 8 marzo 2015 alle ore 17
Atelier Controsegno via Napoli, 201 Pozzuoli mar-sab 16-19.30 ingresso libero
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Itinerario d'Arte
Museo Civico Archeologico dell'Antica Calatia, Maddaloni (CE)
In Terra di Lavoro. Il progetto si propone di valorizzare dimore baronali e antichi castelli presenti sul territorio provinciale, recentemente recuperati attraverso interventi di restauro e conservazione architettonica.
comunicato stampa
Non si è ancora conclusa la terza tappa della collettiva d’arte “Itinerario d’Arte in Terra di Lavoro”, ospitata presso il Museo Campano di Capua, in mostra fino a venerdì 6 marzo, che già si prepara la prossima esposizione, che si terrà dall’8 al 22 marzo 2015 presso il Museo di Calatia di Maddaloni (CE). La collettiva d’arte itinerante realizzata dall’Associazione Arteggiando, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Caserta, ha già riscosso un notevole successo di pubblico, registrando un numero crescente di visitatori nelle tappe precedenti che hanno visto protagonisti anche il Borgo di Riardo e il Castello di Casapozzano di Orta di Atella. Curatrice dell’iniziativa è l’Arch. Giovanna D’Amodio, presidente dell’Associazione Arteggiando. Il progetto “Itinerario d’arte in Terra di Lavoro”, della durata complessiva di nove mesi, si propone di portare all’attenzione di un vasto pubblico, attraverso un’esposizione d’arte unica nel suo genere, dimore baronali e antichi castelli presenti sul territorio provinciale e recentemente recuperati con lo sforzo di privati ed enti pubblici, attraverso interventi di restauro e conservazione architettonica.
Il percorso è finalizzato, quindi, sia alla promozione dell’arte contemporanea sia alla valorizzazione del patrimonio architettonico della provincia di Caserta, attraverso esposizioni pittoriche all’interno di siti ricchi di fascino e storia, dai quali si è tratto spunto per il tema della rassegna, che intende vivificare la memoria e le testimonianze del passato di questa terra. Il vernissage di questa nuova esposizione si terrà domenica 8 Marzo 2015, alle ore 16,30, presso il secondo piano del Museo di Calatia, oggetto di un recente progetto di recupero. Sono previsti gli interventi di: Elena La Forgia, Direttrice Museo Calatia; Lucia Ranucci, Presidente EPT Caserta; Carlo Cardone, Ordine Architetti Caserta; Vincenzo Mazzarella, Soprintendenza Beni Culturali; Pasquale Lettieri, Storico dell’arte. La presentazione critica sarà a cura dello storico dell’arte Gabriella Ibello. Moderatore dell’incontro il giornalista Pasquale Napolitano. Al termine della presentazione sarà possibile assistere a performances e sfilate degli allievi dell’Accademia della Moda di Portici e al concerto a cura della Cappella Vocale e Strumentale "I Musici di Corte", interna all'Associazione Culturale "Francesco Durante" di Caserta. Per l’occasione saranno eseguite musiche sacre del Seicento a Napoletano, in particolare di G. M. Sabino, G. Ansalone, G. Tricarico, G. Salvatore, A. Scarlatti. Il progetto “Itinerario d’Arte in Terra di Lavoro” si concluderà presso il Complesso Monumentale di San Leucio (24 maggio -2 giugno 2015 ).
Espongono: Alessandra Carloni, Alfredo Avagliano, Alfio Zarbano, Angelo Pellegrino, Angelina di Bonito, Anna Scopetta, Armando Trenti, Arturo Casanova, Aurora Baiano, Battista Marello, Carlo De Lucia , Carmen Garofalo, Carmen Pomella, Claudio Meli, Edoardo Stramacchia, Elena Palladino, Ennio Montariello, Enzo Elefante , Ernesto Massimo Sossi , Ester Chianese, Evan De Vilde, Libera Carraro, Fabio Baccigalupi, Gaetano Sica, Gennaro Di Giovannantonio, Giovanni Tariello, Gisella Robert , Giulia Nardone , Giuseppe Di Ganci, Kristina Milakovic, Livio Marino, Luca Dall’Olio, Luciano Campitelli, Mafonso , Maria Bellucci, Maria Comparone, Massimo Pozza, Maurizio Rossetti, Michele Auletta, Natallia Piatrova Gillo, Pascal, Peppe Ferraro, Peppe Gargiulo Pierfelice Trapassi, Renato Tagliabue, Riccardo Dalisi, Rosa Perugino, Silvia Rea, Stefania Chiaravalle, Vincenzo Piatto, Zazzà D’Anna.
Il progetto ha ottenuto i seguenti patrocini: Assessorato regionale alla Formazione Professionale e Lavoro, Provincia di Caserta, Città di Caserta, Comune di Capua, Comune di Riardo, Club Caserta per l’Unesco, Ente Provinciale Turismo Caserta, Camera di Commercio Caserta, Cassa Edile Caserta, Ordine degli Architetti Caserta, Ordine dei Commercialisti Caserta, Fondazione ADASTRA, MAC Capua, N.O.V.A Italia Onlus.
Ufficio stampa DAMA – Daphne Museum Art (SEMA) Via Asilo Infantile,1 - Capua (CE)
Inaugurazione 8 marzo
Museo Civico Archeologico dell'Antica Calatia via Caudina, 313 (Casino dei Duchi Carafa) Maddaloni tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 19,00. Martedì chiuso. ingresso libero
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Gli Amici del Colore
Palazzo delle arti di Napoli - PAN, Napoli
Mostra d'arte contemporanea nell'ambito delle manifestazioni di "Marzo Donna 2015"
sintesi del comunicato stampa
Mostra di Arte Contemporanea nell'ambito delle manifestazioni di "Marzo Donna 2015" promosse dal Comune di Napoli. L'ampio programma di manifestazioni e' articolato su vari temi quali: alimentazione, corpo, salute e benessere, arte, teatro, danza, cinema, musica, educazione ai sentimenti, ambiente e green economy, professioni, artigianato, reading, in breve la cura e la sostenibilita' della vita. Espongono: G. Ariano; M. Bellucci; G.Di Franco; I. De Rosa; F. Garofano; M.T. Marfella; M. Petraccione; C. Rojo; L. Romagnuolo; R. Romagnuolo; S. Provenzale; A. Sauro. Coordinatrice: Alma Sauro, presenta: Yvonne Carbonaro. Inaugurazione 11 marzo ore 17.
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Silvio Russino
Convento di San Domenico Maggiore, Napoli
Sguardi su Francesco Jerace. Le 42 fotografie in mostra sono il risultato di una sperimentazione condotta in molti piu' scatti. I dettagli dei volti sono chiaro/scuri, sono pieni/vuoti. Russino gioca con le luci e con la forma.
comunicato stampa
Giovedì 12 marzo la mostra fotografica di Silvio Russino inaugura il ciclo di appuntamenti al Complesso di San Domenico Maggiore
Sguardi su Francesco Jerace è il titolo della prima personale del fotografo napoletano Silvio Russino che inaugurerà il prossimo giovedì 12 marzo, alle 17.30, il ciclo di mostre ed eventi per la riscoperta dell’800 napoletano: la proposta di Databenc (Distretto ad Alta TecnologiA per i BENi Culturali) che offrirà fino al 31 maggio un ricco calendario di appuntamenti presso il Complesso di San Domenico Maggiore grazie alla collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.
Ad essere esposte una selezione di oltre quaranta fotografie dedicate all’opera jeraciana, in una mostra che offre la possibilità di riflettere sul piacere della scoperta: non solo la scoperta dell’opera scultoria, di un’epoca passata e di volti realmente esistiti o del tutto immaginati, ma anche e soprattutto la scoperta della personalità di un artista scultore di due secoli fa e di un artista fotografo di oggi.
Francesco Jerace è tra i più importanti e celebrati scultori italiani della fine del secolo decimonono e del primo trentennio del successivo, divenendo in breve tempo uno degli artisti più noti e richiesti nei circoli intellettuali e nell’alto collezionismo italiano e internazionale. Riesce a coniugare, in un rapporto di grande equilibrio, il realismo appreso a Napoli con echi della scultura classica di memoria michelangiolesca e con la forma dinamica dell’opera berniniana, giungendo a formulare un’idea compositiva e una linea stilistica del tutto originali.
“Le quarantadue fotografie che Silvio ha selezionato per la sua prima mostra sono il risultato di una sperimentazione condotta in molti più scatti. La sua scelta è condizionata non soltanto dalla sua sensibilità di artista, ma anche dalla sua capacità di lettura dell’opera, sviluppata grazie alla formazione universitaria e agli studi compiuti sull’arte. I dettagli dei volti che lo hanno particolarmente colpito sono chiaro/scuri, sono pieni/vuoti. Silvio gioca con le luci e con la forma. Del resto che cos’è la scultura se non forma, luce e materia?” - spiega la storica dell’arte Isabella Valente nel testo introduttivo del catalogo della mostra - “Come ci si pone davanti a una scultura? La scultura è un’opera viva, parlante. Bisogna comprendere innanzitutto cosa l’artista aveva voluto sottolineare di quel dato ritratto, quale carattere aveva voluto rendere evidente, ma soprattutto individuare con l’occhio del conoscitore il punto di vista privilegiato dallo scultore. Poi, dopo che la si è conosciuta, lasciarsi condurre dall’opera, lasciarsi andare a ciò che di essa ci colpisce. Silvio è riuscito col suo occhio fotografico a fare tutto questo, offrendo una rosa di immagini di grande fascino, rigorosamente in bianco e nero.”
Fotografo napoletano laureato in Beni Culturali, Silvio Russino trasforma la sua passione in vera professione nel 2006. Oggi si dedica alla fotografia di paesaggio, ritrattistica, still-life e in particolare fotografia di opere d’arte come quadri e sculture, collaborando con alcune gallerie partenopee, musei e università.
La mostra di fotografie di Russino, esposte fino al 31 maggio, apre il calendario di eventi che condurrà alla riscoperta del valore del contesto innovativo della Napoli otto-novecentesca, all’avanguardia nel settore artistico-scultoreo di quel periodo, ricco di fermenti che hanno portato all’unità d’Italia. Cuore delle manifestazioni è la mostra Il Bello o il Vero, curata dalla professoressa Isabella Valente dell’Università di Napoli Federico II, che si rinnova e continua il suo percorso di successo proponendo un programma di iniziative che animeranno il centro storico di Napoli.
Un’opportunità per la città di Napoli e la Campania per proporre, in occasione di Expo 2015, una prestigiosa offerta culturale e turistica, sostenuta da modelli innovativi di fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale basati su un moderno utilizzo delle tecnologie.
Il programma degli eventi su www.ilbellooilvero.it. Su www.ilbellooilvero.it è possibile inoltre collegarsi per visitare la mostra Il Bello o il Vero attraverso il Virtual Tour per passeggiare nelle sale godendosi in anteprima il piacere della visita da fare dal vivo.
Ufficio stampa Alessandra Cusani | +39 329 6325838 | alessandra.cusani@gmail.com Enrica Sbordone | +39 339 2739070 | esbordone@gmail.com
Inaugurazione giovedì 12 marzo, alle 17.30
Convento di San Domenico Maggiore piazza San Domenico Maggiore, 8 Napoli lun-dom 11-19 ingresso 5 euro
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Gino
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Francesca Grilli
Galleria Umberto Di Marino, Napoli
Anger. Le azioni performative di Grilli abitano lo spazio immaginario della soglia, sono un costante anelito ad afferrare quel fragilissimo attimo in cui la decadenza contiene gia' in nuce la trasformazione.
comunicato stampa
La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare, giovedì 12 marzo 2015, la prima personale nei propri spazi di Francesca Grilli dal titolo Anger. La parola 'soglia' possiede innumerevoli accezioni nella lingua italiana, da quelle applicabili in ambito simbolico, a quelle in campo edile, geografico, geologico e fisico, psicologico. Dal punto di vista tecnico-scientifico, generalmente la soglia individua il valore che un determinato agente o una determinata grandezza deve raggiungere perché si produca un certo fenomeno. Allo stesso tempo in senso figurato indica il principio di qualcosa, il passaggio da uno stato all'altro, il transito tra due luoghi.
Le azioni performative di Francesca Grilli abitano lo spazio immaginario della soglia, sono un costante anelito ad afferrare quel fragilissimo attimo in cui la decadenza, al massimo della sua espansione, contiene già in nuce la trasformazione. Sfidare i limiti fisici, perdurare, mettere alla prova la memoria, corrodere la materia sono tutti sforzi che hanno in comune l'atto di opporre resistenza ad una forza; l'estensione è fondamentale.
Via via i corpi resistenti diventano sempre più ancestrali. Se all'inizio viene indagata con più insistenza la sfera personale, affettiva ed emozionale, poi è il corpo sociale con i suoi aspetti relazionali ad essere messo in discussione, fino a dissolversi nella materia. In un processo a ritroso costellato di riferimenti alchemici, la ricerca di questa forza primigenia trasporta verso un'arcaica cosmogonia.
Ne' Le origini del pensiero europeo, ad esempio, Onians sceglie il lessico per raggiungere le radici dell'essere, convinto che ogni parola adoperata dai nostri avi per descrivere la realtà, racchiuda in sé interi universi cosmologici. Quasi negli stessi anni, ad altre latitudini, l'etnologo francese Marcel Griaule conferisce dignità filosofica e culturale autonoma alle popolazioni dell'Africa centro-occidentale, studiando le origini profonde della simbologia dei Dogon, che assegna un'area emotiva del linguaggio ad ogni specifica parte del corpo. In occasione della mostra Anger presso la Galleria Umberto Di Marino, l'artista si sofferma soprattutto sui passaggi in cui la genesi della parola viene fatta risalire ai diversi organi interni. In particolare, per i Dogon, l'organo centrale risulta essere il fegato, attraverso il quale vengono veicolate tutte le emozioni, così come era stato intuito anche da Ippocrate alle origini della medicina occidentale. La rabbia, rappresentata dalla bile, diventa dunque il fulcro dell'indagine di Francesca Grilli in questo preciso momento storico, nell'attimo dell'esplosione come in quello successivo della dissoluzione.
Attraverso le sperimentazioni a lungo condotte durante il periodo di residenza dell’artista a Roma presso American Academy in stretta collaborazione con l'Istituto Centrale per la Grafica di Roma, infatti, il trattamento delle lastre con bile e inchiostro, ovvero attraverso rabbia e parola, dà luogo ad inaspettate reazioni durante la fase d'immersione in acido. L'artista ricopre con la miscela dei due liquidi la lastra incisoria, che quindi resta impressionata negli interstizi esposti all'azione dell'acido. Ne emergono superfici specchianti, vere e proprie sculture ottenute per sottrazione, in cui lo spettatore osserva la propria immagine attraverso l'interferenza dell’interazione bile-inchiostro. Francesca Grilli ribalta positivo e negativo del mezzo incisorio: la matrice dà luogo all'opera già completa in se stessa, mentre le stampe/mappe ottenute dal processo calcografico assumono valore documentario. La corrosione, in tal modo, riportata su carta, rivela imprevedibili paesaggi di altri mondi possibili, laddove la creazione può riprendere il suo ciclo. Ne sono testimonianza anche i frammenti di meteoriti all'interno del disco che introduce l'intero percorso espositivo a mo' di oracolo.
Ancora una volta ci troviamo davanti ad ulteriori paesaggi da mondi possibili, frammenti sonori e materici di corpi celesti sui quali sono state verificate condizioni di vita compatibili con quelle della Terra. Sulla scorta di un modello recuperato presso la Discoteca di Stato (ora Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi), il disco enigma, supporto sonoro creato all'inizio del '900 con funzione commemorativa, contiene tre tracce concentriche. La sua particolare struttura non consente di prevedere quale brano verrà suonato nel momento in cui il pubblico viene invitato ad appoggiare la puntina sul vinile. La prima percezione sarà, dunque, quella di trovarsi di fronte ad un oggetto difettoso, ma la forza dirompente della natura riempirà poi lo spazio col suono di altrettanti fenomeni che testimoniano l'esplosione della potenza vitale e geo-fisica (un vulcano, un tornado, i ghiacci che implodono). Resta, però, il tentativo di domare la rabbia del creato grazie alla reiterazione dei Ching che ricercano ordine nel caos.
Così come già per Fe2O3 Ossido ferrico presentato alla 55ma Biennale di Venezia, è nuovamente il suono, sempre presente nei lavori di Francesca Grilli, a permettere di raggiungere la soglia massima attraverso cui può avvenire la trasformazione. La dissoluzione della rabbia personale e collettiva è auspicabile, ma non è il fine ultimo: l'osservazione del processo non esclude alcuna possibilità del divenire.
Francesca Grilli è nata a Bologna nel 1978. vive e lavora tra Amsterdam e Bruxelles La sua ricerca esplora l'ambito del suono, nelle sue molteplici implicazioni espressive e percettive. Prediligendo il linguaggio performativo, i lavori muovono da elementi privati e personali per incontrare lo spazio d'azione dello spettatore, coinvolgendolo in un territorio incerto e perturbante. Nella sua ricerca si rintracciano infatti due aspetti centrali: il trattamento del suono in tutte le sue forme e registri, e lo spazio d'azione dello spettatore. Se il primo è un elemento linguistico dalle infinite possibilità di modulazione espressiva, il secondo è uno smisurato spazio di coinvolgimento fisico ed emotivo per lo spettatore.
La sua poetica si articola tramite video e performance, concentrando rispettivamente l'attenzione sulla complessità del racconto intimo e sulla ricerca di un'azione della massima intensità, coadiuvata dall'elemento sonoro, ritenuto dall'artista lo strumento più efficace per comunicare direttamente con l'inconscio personale e collettivo. Negli ultimi anni ha lavorato a lungo sul linguaggio, sulle sue metafore e suggestioni, come nella performance The conversation del 2010. La ricerca di un diverso grado di comunicazione, del tutto dematerializzato, a cavallo tra magia e rito, è invece l'elemento portante di numerose altre opere, tra le quali si ricorda Moth, 2009.
Tra le personali di rilievo si segnalano quella alla Fondazione Del Monte di Bologna (2014), MACRO di Roma (2012) - risultato di un periodo di residenza svolto presso il museo - e The Conversation al MAMbo di Bologna (2010). Il suo lavoro è stato presentato in diverse sedi espositive in Italia e all'estero come American Academy, Roma (2015), Padiglione Italia alla 55. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia (2013), Centre Pompidou di Parigi (2013), il MADRE di Napoli (2012), la Serpentine Gallery di Londra (2010), Manifesta7 a Bolzano (2008). Numerose le partecipazioni ai festival di performance: Drodesera Festival alla Centrale Fies di Trento, Mantica al Teatro Comandini di Cesena, DNA Romaeuropa Festival, UOVO Performing Art Festival a Milano e Santarcangelo dei Teatri di Rimini.
----- english
The Galleria Umberto Di Marino is pleased to present the first solo show entitled Anger by Francesca Grilli at its gallery on Thursday 12 March 2015. The Italian word ‘soglia’ (threshold, entrance) has numerous different meanings which can be applied to the symbolic field as well as to building, geography, geology, physics and psychology. From the technical-scientific perspective, the threshold refers to the value that an agent or size must reach in order to produce a specific phenomenon. In a figurative sense, it also indicates the principle of something, the transition from one state or place to another. Francesca Grilli’s performances inhabit the imaginary space of a threshold. They are a constant yearning to grasp the extremely fragile moment in which decadence, at its greatest expanse, already contains transformation in its embryonic phase. Challenging physical limits, persevering, putting memory to the test and corroding matter are all forms of exertion which involve resisting a force; the extension is crucial.
The resistant bodies gradually become more ancestral. Although the personal and emotional sphere is initially explored with greater insistence, the social body with its relational aspects is subsequently investigated until it dissolves into matter. In a reverse process strewn with references to alchemy, the search for this primordial force involves a journey towards an archaic cosmogony.
For example, in The Origins of European Thought, Onians chooses words to reach the roots of being in the conviction that each word used by our ancestors to describe reality encapsulates entire cosmological universes. During the same period, but elsewhere, the French ethnologist Marcel Griaule conferred autonomous philosophical and cultural dignity on the peoples of central-western Africa in his study of the origins of the symbolism of the Dogon in which an emotional area of language is assigned to each specific part of the body. To mark the exhibition Anger at the Galleria Umberto Di Marino, the artist focuses especially on the passages where the origins of a word can be traced back to various internal organs. In particular, the Dogon consider the central organ to be the liver through which all the emotions spread, as had already been guessed by Hippocrates in the fledgling phase of western medicine. Anger, represented by bile, becomes the heart of Francesca Grilli’s investigation in this specific historical phase during the moment of the explosion and in the subsequent phase of dissolution.
Through experimentation carried out during the period of the artist residency at the American Academy in Rome in conjunction with the Istituto Centrale per la Grafica in Rome, the treatment of the plates with bile and ink, in other words through anger and the word, gives rise to unexpected reactions during the phase of immersion in acid. The artist covers the engraving plate with the mixture of the two liquids so that the plate is impressed in the cracks exposed to the effects of the acid. Reflective surfaces emerge from this procedure. They represent sculptures obtained by subtraction in which the spectator observes his or her image through the interference of the interaction between bile and ink. Francesca Grilli overturns the positive and negative of engraving: the stencil creates a work which is already complete in itself while the prints/maps obtained by the chalcographic process take on a documentary value. Corrosion displayed on paper reveals unexpected landscapes of other possible worlds where creation can resume its cycle. The fragments of meteorites within the disc that introduces the entire exhibition in the form of an oracle also provide proof of this.
Once again we find ourselves faced with further landscapes of possible worlds, sound and material fragments of celestial bodies upon which the conditions of life compatible with those found on Earth have been tested. On the basis of a model found at the State Recording Library (Discoteca di Stato, now known as the Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi), the mystery record, a sound support created in the early twentieth century with a commemorative function, contains three concentric tracks. Its special structure means that it is not possible to predict which track will be played at the moment when the audience is asked to place the stylus on the record. The initial impression is that the device is defective but the devastating power of nature will fill the space with the sound of phenomena which reflect the explosion of the vital geophysical force (a volcano, a tornado, imploding glaciers). However, there remains an attempt to control the anger of the universe through the repetition of the I Ching which seeks order within chaos.
As already achieved with the work Fe2O3 Ossido ferrico (Red iron oxide) presented at the 55th Venice Biennale, sound – a constant feature of Francesca Grilli’s art - makes it possible to reach the maximum threshold through which a transformation can take place. The dissolution of personal and collective anger is desirable but is not the ultimate aim: the observation of the process does not exclude any possibility of becoming.
Francesca Grilli was born in Bologna in 1978 and lives and works between Amsterdam and Bruxelles Her experimentation explores the realm of sound, in its multiple expressive and perceptive implications. Opting to utilize the language of performance, her works move from private and personal elements into spectators' space of action, drawing them into an ambiguous and unsettling territory. In fact, two central aspects can be traced in her research: sound processing in all its forms and registers, and the spectators' space of action. If the first is a linguistic element with infinite possibilities of expressive modes, the second is a boundless space of physical and emotional involvement for the viewer.
Her poetic is articulated through video and performance respectively, focusing attention on the complexity of the intimate story and seeking an action of maximum intensity, supported by the element of sound, which the artist considers the most effective means of communicating directly with the personal and collective unconscious. In recent years, she has worked extensively on language, its metaphors and suggestions as in the performance The conversation in 2010. The search for a completely dematerialized degree of communication straddling magic and ritual is instead the backbone of many works, among them Moth 2009 is recalled.
Among her important personal initiatives are MACRO of Rome (2012) – the result of a residency at the museum – and The Conversation at MAMbo, Bologna (2010). Her work has been exhibited in many venues in Italy and abroad such as, American Academy in Rome (2015), Italian Pavilion, 55th International Art Exhibition, la Biennale di Venezia (2013), Centre Pompidou Paris (2013), MADRE, Naples (2012), the Galleria d'Arte Contemporanea, Monfalcone (2012), the Serpentine Gallery, London (2010) and Manifesta7 in Bolzano (2008). She has also participated in numerous performance festivals including: Drodesera Festival at the Centrale Fies in Trento, Mantica at the Teatro Comandino in Cesena, DNA in the Romaeuropa Festival, UOVO Performing Art Festival in Milan and Santarcangelo at the Teatri in Rimini.
Inaugurazione 12 marzo ore 19 - 22
Galleria Umberto Di Marino via Alabardieri, 1 Napoli lun-sab 15-20 ingresso libero
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Gino
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Sorrento Art Experience
Wonderwall Art Gallery, Sorrento (NA)
Un'iniziativa indirizzata alla sensibilizzazione del pubblico riguardo le ricchezze del luogo, in particolare alla valorizzazione del patrimonio culturale.
comunicato stampa
a cura di Manuela Esposito
WONDERWALL ART GALLERY inaugura la prima edizione di SORRENTOARTEXPERIENCE, un interattivo progetto espositivo che vede protagonisti otto artisti contemporanei, legati per nascita o per adozione all’incantevole Terra delle sirene. Un’occasione per poter vivere in prima persona il variegato panorama artistico del territorio, con un percorso i cui interpreti danno voce alla propria inconfondibile traccia stilistica.
La mostra, curata da Manuela Esposito con la collaborazione di Federica Barile, Caterina Ianni, Antonino Stinga, ospita più di venti opere tra pittura e scultura che accompagneranno i visitatori nella fruizione dell’inesauribile meraviglia dell’arte. L’ecletticità dell’esposizione identifica per ciascun nome una personalità unica capace di creare un macrocosmo fatto di tradizione, sapienza culturale, conoscenza del territorio e passione. Una selezione di artisti che delinea uno sguardo obiettivo sulla qualità espressiva di personalità già affermate, attive nel panorama contemporaneo, attraverso cui dare rilievo al grande lavoro di studio e ricerca realizzato in questo territorio.
L’iniziativa, che contribuisce alla rinascita di un attivismo culturale, è indirizzata alla sensibilizzazione del pubblico riguardo le ricchezze di questo luogo, ed in particolare alla valorizzazione di un patrimonio culturale formato anche dalle espressioni artistiche presenti in questa ammaliante cornice.
Personalità accomunate da un indissolubile legame con questa terra cantata sin dai poemi omerici, ricca di una bellezza da cui attingere. Ricordi mescolati ai racconti millenari che il linguaggio dell’arte ha trasformato in immagini. Otto voci, che potremmo definire otto differenti poeti, emblematici cantori di una Sorrento sommersa tra il sogno, il mito e la realtà. Dagli emozionati squarci dei vicoletti di Marina Falco, in cui l’uso espressionistico dei colori racconta la visione interiore dei luoghi in cui l’artista è cresciuta, si arriva alle oniriche visioni di Vincenzo Stinga, nei cui lavori i ricordi personali interagiscono con la storia e la leggenda locale creando vorticosi e perfetti equilibri di colore che narrano la vera storia della sua Sorrento. E ancora Renato Balsamo, in un suggestivo limbo pittorico dove si mescolano immaginazione e realtà, ricrea vedute diffuse di una trepidante luce mediterranea capace di rendere superflua la visione del reale e far diventare il bello più vero. Il roccioso litorale prende forma nei lavori di Giuseppe Rocco, da sempre dedito alla pittura e maestro della tarsia sorrentina, i cui paesaggi pittorici con fondamentali rimandi all’arte lignea, sono scanditi da un netto taglio orizzontale tra il cielo e l’acqua su cui si proietta il paesaggio. Il mare rivive nelle affascinanti figure plastiche di Paolo Sandulli, protagoniste dei suoi divertenti racconti che si trasformano in ironici amanti marini e sirene improvvisate in vasche da bagno.
Dall’immaginazione o citazione storico mitologica filtrata da suggestioni personali, ci si ritrova al cospetto di una realtà dirompente che non indugia nella descrizione di ogni singolo dettaglio, ma utilizza la luce come magnifico strumento di rivelazione. Ciò appare chiaro nelle creazioni di Enzo Prestileo i cui soggetti sono velati di un’atmosfera lirica, silenziosa e vibrante, resa da un cromatismo di piccole tracce pittoriche. Si è colpiti oltretutto dall’ingannevole gioco di Vittorio di Leva che contrappone alla realtà la sua simulazione, di cui lo spettatore diventa stupito testimone: rilegge in maniera del tutto personale l’arte che rappresenta come vero ciò che vero non è. In questo filone si inserisce il realismo di Umberto Simone, contraddistinto dall’uso di una calda luce ambrata che conferisce una meridiana luminosità a soggetti che provengono dalla più classica tradizione pittorica. Completano l’Art Experience incontri che coinvolgeranno artisti e visitatori, sollecitando la funzione sociale dell’arte. Un’esperienza che darà letteralmente la parola all’arte, non solo nel magnetico fascino della sua bellezza ma anche privilegiando il dialogo diretto tra lo spettatore e chi ha dato paternità all’opera.
Inaugurazione 15 marzo ore 18
Wonderwall Art Gallery corso Italia, 26 Sorrento lun-dom 10.30-13.30 e 17.30-22 ingresso libero
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Gino
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Loris Liberatori
Piero Renna Arte Contemporanea - PRAC, Napoli
La pittura di Liberatori dal forte contenuto ambientalista, e densa di suggestioni e di immagini che offrono allo spettatore punti di vista nuovi e sorprendenti.
comunicato stampa
Sguardi in piena libertà sulla natura e sulle città nelle opere di un artista che offre sempre una visione personale e bellissima sul paesaggio, un soggetto valorizzato dagli impressionisti con la loro pittura all’aria aperta, appunto “en plein air”. La personale diLoris Liberatori che sarà inaugurata venerdì 20 marzo (dalle ore 19.00) a Napoli alla galleria PRAC - Piero Renna Arte Contemporanea in collaborazione con la Galleria Forni di Bologna, è anche un invito ad uscire, ad aprire le finestre alla nuova stagione, alla primavera, in modo reale e metaforico.
La pittura di Liberatori dal forte contenuto ambientalista, è densa di suggestioni, di spessori, di immagini che offrono allo spettatore punti di vista nuovi e sorprendenti. L’artista si esalta elevando un inno all’acqua come fonte insostituibile di vita, di energia e di ricchezza. Nato a La Spezia nel 1958, Loris Liberatori ha cominciato a dipingere giovanissimo. A soli 14 anni la sua prima mostra. Una carriera ininterrotta sempre in campo artistico; studi al San Matteo di Pisa, facoltà di storia dell'arte e una specializzazione post universitaria nell'insegnamento psicopedagogico del "Metodo Martenot" a Firenze e a Parigi. Un particolare insegnamento dell'arte che ha il compito di sviluppare la creatività del bambino e di risvegliare le capacità artistiche negli adulti. Attualmente dirige la sede del' "Ecole d'art Martenot" di Roma. Numerose le mostre personali a Roma, sua città di residenza da quasi trent'anni, in tutta Italia e all’estero.
Ad una solida preparazione tecnica, Loris Liberatori coniuga una forte motivazione emozionale. La potenza delle onde della sua infanzia, il silenzio delle acque ferme, diventano nelle sue opere occasione di riflessione. Le tele di Liberatori, divise in pannelli, come polittici medievali, come grandi finestre aperte sulla natura, invitano a guardare alla bellezza che è fuori di noi.
Immagine: Loris Liberatori
Inaugurazione: venerdì 20 marzo 2015 h.19:00
Pitero Renna Arte Contemporanea - PRAC via nuova pizzofalcone 2 | 80134 napoli aperti dal martedi al sabato, dalle 17.00 alle 19.30 e su appuntamento
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Gino
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Studio49 Arte&Dintorni, Napoli
Pittura, scultura, incisione, fotografia, videoarte
sintesi del comunicato stampa
Venerdi' 20 marzo alle 18 si apre la seconda collettiva della rassegna intitolata '6x6' un ciclo di mostre che vede come protagonisti 6 artisti (di pittura, scultura, incisione, fotografia, videoart...). Le cui opere rimarranno esposte per una settimana per poi cambiare. Coloro che esporranno avranno solo un legame generazionale, perche' per ognuno, si conservera' integra, la liberta' di contenuto e di linguaggio. A cura di Studio49. Opere di Giovanni Ariano, Salvatore Ciaurro, Giuseppe Labate, Remo Romagnuolo, Chiara Rojo e Alma Sauro.
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Gino
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Maziar Mokhtari
Dino Morra Arte Contemporanea, Napoli
Ceremony. Un lavoro inedito, in linea con una ricerca sull'uso e sulla definizione di luce, interpretata come momento di svelamento e di costruzione di senso, applicata soprattutto alla fotografia e al video.
comunicato stampa
a cura di Chiara Pirozzi
Mercoledì 25 marzo la galleria Dino Morra Arte Contemporanea, inaugurando la sua nuova sede espositiva all'interno del complesso ottocentesco dell'ex Lanificio in Porta Capuana, è lieta di presentare la mostra personale di Maziar Mokhtari dal titolo Ceremony, a cura di Chiara Pirozzi.
La poetica di Maziar Mokhtari (Isfahan, Iran, 1980) si offre attraverso le ricerche frutto di una compagine teorica ed esperienziale complessa, che migra costantemente tra l'identità del paese d'origine e gli anni di formazione in Italia, giungendo a una stratificazione di simboli e significati inediti, spunti di riflessione attivi nella comprensione di storie, città e società differenti. Il lavoro di Maziar Mokhtari si compone in prima istanza attraverso l'uso compositivo, luministico e tonale del colore, tipico della pittura intesa nel suo senso più classico, mai abbandonata dall'artista a partire dai suoi studi.
La mostra presenterà un lavoro inedito, in linea con una ricerca che l'artista sta conducendo da anni sull'uso e sulla definizione di luce, interpretata come momento di svelamento e di costruzione di senso, applicata soprattutto alla fotografia e al video che Maziar Mokhtari ha utilizzato per interpretare la sua città, Isfahan, e i suoi muri.
Ceremony è pensata quindi come installazione unica e immersiva, un luogo ricostruito dall'artista attraverso il colore steso su teli in plastica di uso industriale ed edilizio che invadono, aderiscono e definiscono le strutture a gli elementi architettonici della galleria. Lo spazio, così diversamente connotato di nuovo colore e di ricreata luce, si pone a limite tra ambiente interno ed esterno, nella creazione di un luogo mistico e di contemplazione solitaria o sede di comunione e scambio.
Il risultato è la costruzione di un luogo sacro ma al contempo precario, un luogo in cui ascoltare e celebrare, pronto ad accogliere e a costruire i suoi significati attraverso la relazione col pubblico.
All'interno di un luogo così riedificato di luce e di colore, l'artista pone una serie di elementi e oggetti ready-made manipolati e montati, altamente simbolici ma costantemente al limite tra la loro criptica interpretazione e il palese riferimento alla religiosità, alla storia occidentale e ai culti filosofici dell'antica Persia fino all'Iran contemporaneo. L'artista indaga la sfera femminile e quella maschile, l'individuo nella sua unità e dualità, i principi teorici e mitici che regolano all'origine culture differenti, attraverso un linguaggio simbolico fra tradizione, contemporaneità e cronaca.
Gli oggetti-simbolo inseriti nello spazio andranno a costruire un apparato armonico e ritmato di rimandi complessi provenienti dal vissuto dell'artista, dal suo vivere continuamente tra due culture dissimini, come sospeso regolarmente in un viaggio in progress, offrendo a chi osserva, penetrando in questo luogo di cerimonia, la possibilità di partecipare a un rito, costantemente attivato dalla luce, dal colore e dal pensiero interpretativo.
In Maziar Mokhtari la luce, intesa come elemento fondante della visione, diviene il denominatore comune da cui dare origine a una scrittura e a una successiva lettura dei luoghi e delle città che si attraversano o da cui abbiamo origine. Da questi assunti nasce il progetto Palimpsest (2010), in cui la luce forgia il colore giallo dei muri della città di Isfahan, città natale dell'artista, rappresentandone dei confini circolari e senza fine, il cui ritmo resta scandito dal movimento quotidiano della luce del sole. Il colore giallo è ancora fondante nel lavoro Yellow Apocalypse (2013), in cui l'artista crea una serie di fotografie, realizzate a partire dalla ricostruzione di set scenografici in luoghi aperti nella città di Isfahan. Nell'interpretazione di un'apocalisse come svelamento di verità fin ora celate, Maziar Mokhtari addossa ad architetture ritrovate nella città assemblaggi dalla forte connotazione identificativa della cultura e dei riti della popolazione iraniana, creando in questo modo composizioni affascinanti e sospese tra la realtà e l'immaginazione, ma sempre caratterizzate dal colore giallo, capace di cancellare i dettagli ma di svelarne di nuovi.
Inaugurazione 25 marzo ore 19
Dino Morra Arte Contemporanea vico Belledonne a Chiaia, 6 Napoli mar-ven 10-12.30 e 16-19, sab 10-13, lun e dom chiuso ingresso libero
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Gino
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Salvatore Marsillo
Casa di U', Napoli
Arcipelago delle differenze. Sperimentatore di diversi campi dell'arte, dalla pittura alla fotografia, Marsillo fa emergere gli strati piu' profondi dell'anima attraverso un percorso interiore.
comunicato stampa
A cura di Tiziana De Tora
In esclusiva per Ù Arte, lo spazio espositivo di Casa di U, Salvatore Marsillo, giovane, ma già affermato artista romano, si presenta per la prima volta al pubblico partenopeo, con il progetto“Arcipelago delle differenze”, che racchiude quasi venti opere pittoriche, prevalentemente inedite, dalla natura fortemente materica e di grande impatto visivo. Sperimentatore di diversi campi dell'arte, dalla pittura alla fotografia, Marsillo fa emergere gli strati più profondi dell'anima, attraverso un percorso interiore che parte dalla materia grezza per affinarsi sempre di più al passaggio verso la superficie.
Un viaggio quasi catartico verso una realtà che, inizialmente respingiamo, confusi dai condizionamenti della società che ci vorrebbe schiavi e omologati ad un unico pensiero. Marsillo evidenzia questa pulsione magmatica, che si trasforma nel percorso, per arrivare ad una metamorfosi in cui si intravede finalmente quell'arcipelago delle differenze: un mare indistinto ed in movimento, sul quale galleggiano isole che sono le nostre anime in divenire.
Le sue opere spingono lo spettatore a viaggiare, con la mente e con lo sguardo, dentro se stesso, attraverso delle estrusioni materiche e cromatiche, intervallate da segni arcaici, graffi, incisioni ed elementi geometrici, quasi a voler ritornare all'origine dell'essere umano, per ritrovare quella purezza perduta e quel rispetto per le distanze, geografiche e mentali, che sono alla base della convivenza, come spiega l'artista:
“Attraverso gli "Arcipelaghi delle differenze" intendo comunicare la necessità di prendere coscienza delle diversità che intercorrono tra le varie realtà del nostro tempo, a livello personale (del singolo uomo) e a livello sociale. Queste opere esprimono l'esigenza di accettare consapevolmente le alterità che ci circondano, senza cercare una “reductio ad unum” che non ci potrà mai essere; rappresentano quindi un invito alla tolleranza, a riconoscere negli altri le infinite possibilità di essere e di esistere che costituiscono quella polarità opposta indispensabile ai fini della nostra stessa crescita ed evoluzione. Sta poi alla volontà e alla sensibilità di ognuno di gettare ponti tra un'isola e l'altra, per cercare un dialogo, una qualunque forma di comunicazione, un confronto. L'arte, che non conosce nazionalità, lingua, religione o credo politico ma si basa solo sull'alfabeto delle emozioni, è lo strumento per eccellenza che può avvicinare isole lontanissime tra loro”.
Biografia Salvatore Marsillo è un pittore romano che dalla Capitale stessa ha tratto l'ispirazione per il proprio percorso artistico; sono soprattutto i pittori della Scuola di Piazza del Popolo (Mario Schifano, Tano Festa e Franco Angeli) e, in un secondo momento, gli artisti della "Transavanguardia", il movimento teorizzato dall'inizio del anni Ottanta dal critico Achille Bonito Oliva, a indirizzarne le scelte e l'estetica. Sin dalla prime opere, partendo dallo sperimentalismo tipico di quelle tendenze, Salvatore si avvale dei materiali più eterogenei per esteriorizzare la propria personale visione, non trascurando i mezzi espressivi più tradizionali. Attraverso i suoi quadri, in cui gli accordi cromatici si fondono con la materia viva, grezza e palpitante, vuole portare a galla i flussi dell'anima che agiscono in simbiosi con i meccanismi della mente sensibile ma in contrasto con le esigenze della ragione. Da queste dinamiche, che sono veri e propri "equilibrismi senza rete", nasce una serie di creazioni in cui è facile leggere il fermento creativo che le ha originate e la ricerca di un bilanciamento tra tutte le istanze esistenziali coinvolte. Cinema e fotografia Attirato e avvinto da tutto ciò che è immagine, coltiva con sistematica e pervicace costanza la passione per il cinema che si concretizza con la partecipazione a cineforum e dibattiti on-line. Fotografo per passione, considera lo scatto un punto di partenza per restituire all'immagine, attraverso elaborazioni di post-produzione reiterate e stratificate, le innumerevoli potenzialità non espresse dalla realtà ma vivide nella propria immaginazione. Ha partecipato a diversi concorsi nazionali, tra cui il prestigioso Premio Arte Laguna, e internazionali; in occasione della collaborazione tra il regista David Lynch e il gruppo musicale dei Duran Duran, una sua opera fotografica è stata scelta per fare da sfondo al palco durante il concerto evento organizzato da American Express nell'ambito del progetto Unstaged; il concerto si è tenuto il 23 marzo 2011 presso il Mayan Theatre di Los Angeles e David Lynch ne ha curaro l'Art Concept e la regia. La stessa foto è stata usata dalla band inglese durante tutta la tournèe mondiale del 2012. Mostre ed eventi Dal 17 al 23 Maggio Salvatore Marsillo ha tenuto una personale presso la Galleria d'Arte Consorti, una delle gallerie storiche di Via Margutta che espone opere dei principali maestri del Novecento. La mostra è stata curata dalla Prof. Paola Consorti che ha seguito personalmente l'elaborazione e lo sviluppo delle opere in esposizione. Paola Consorti, laureata in Storia dell'Arte e autrice di diversi testi critici, è l'ideatrice del progetto Emergenze Arte, un'iniziativa a supporto di molti artisti emergenti. Dal 21 al 3 Dicembre ha partecipato alla Triennale di Roma 2014 organizzata dal Prof. Daniele Radini Tedeschi, storico dell'arte, critico e autore di pubblicazioni su Caravaggio e Giovanni Antonio Bazzi. All'inaugurazione dell'evento, che si è tenuto presso il Chiostro del Bramante, nella Sala delle Capriate, è intervenuto anche il noto critico Philippe Daverio e la commissione di critici, galleristi, giornalisti e docenti universitari che ha selezionato gli artisti partecipanti. La passione per il vino Salvatore combina infine l'attività artistica con la critica enologica. Scrive per la rivista Bibenda, leader nelle pubblicazioni del settore, per la Guida Annuale ai migliori vini italiani e per la rivista settimanale on-line Bibenda7. Convinto che il "Fare Vino" e "Fare Arte" siano due facce della stessa medaglia, entrambi espressioni di pulsioni primordiali che tendono e, in casi eccezionali, arrivano al Sublime, Salvatore ha recensito vini prodotti da aziende di proprietà di pittori come Sandro Chia (Castello Romitorio, vini da "incorniciare"), che nel vino hanno trasfuso la propria creatività, oppure le cui etichette sono state realizzate da artisti come Gino De Dominicis (Cupinero, il Merlot con un gran "naso").
Per info: Tiziana De Tora Curatore 3315323909
Inaugurazione mercoledì 25 marzo ore 18.00
Casa di U via Carelli 19 - Napoli Orari di Apertura: 9:30 -13:00 e 16:00-20:00 Domenica e lunedi mattina chiuso. Ingresso libero
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Gino
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giovedì 26 marzo 2015
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Laddie Jhon Dill
Villa di Donato, Napoli
Modulazioni di luce. L'artista definisce i suoi lavori "light traps", sono combinazioni di sabbia, pannelli di vetro e luci fluorescenti. Un gioco di colori creato con materiali locali.
comunicato stampa
a cura di Cynthia Penna
L'artista, dal 26 marzo presenta la sua mostra personale, con opere prestate anche dalla Fondazione Yves Saint Laurent di Parigi, nella splendida e suggestiva cornice di Villa di Donato, antico casino di caccia dei Borbone ed oggi sede espositiva gestita dall'associazione napoletana ART1307.
Marzo 2015: un mese intero di Residenza di artista per Laddie John Dill a Napoli presso l’Istituzione ART1307, per “catturare” la luce e fonderla con sabbia, alluminio e altri elementi della natura. L'artista californiano, esponente di spicco del movimento americano “Light and Space”, arriva a Napoli con due mostre personali: una fissata il 14 marzo presso la prestigiosa Fondazione Pio Monte della Misericordia e un'altra, dal 26 marzo fino al 27 aprile, presso Villa di Donato a Capodimonte.
Inoltre su invito dell’Università La Sapienza di Roma, l’artista terrà una conferenza di presentazione del proprio lavoro agli studenti coordinati dal Prof. Claudio Zambianchi (professore associato di Storia dell’Arte Contemporanea) e dalla dott.ssa Roberta Serpolli presso l’aula I di Storia dell'Arte (edificio di Lettere e Filosofia) in data 20 Marzo. Dopo il successo della collettiva al Museo MACRO di Roma nel 2012 e la mostra “Venice in Venice” collaterale della Biennale di Venezia del 2011, l'artista torna dunque in Italia per rendere omaggio, questa volta, a Napoli e a Caravaggio e presentare opere espressamente concepite e dedicate alla città e ispirate dal grande Maestro della Luce.
I lavori di Dill, che lui definisce “light traps”, sono misteriose combinazioni di sabbia, pannelli di vetro e luci fluorescenti, pensate nel suo studio di Venice in California e ricreate in ogni angolo del mondo. Dal 26 Marzo nelle splendide sale settecentesche di Villa di Donato (antico casino di caccia dei Borbone), l’artista presenterà al pubblico napoletano questo nuovo corpo di opere a cui se ne aggiungerà una spettacolare prestata per l’occasione dalla Fondazione Yves Saint Laurent di Parigi.
“Le sculture di luce di Dill emozionano e fanno riflettere - spiega la direttrice artistica della mostra Cynthia Penna – Riuscire a ricreare quel gioco di colori e luce con materiali reperiti nei luoghi storici della nostra città, con la terra lavica, le sabbie e il tufo di Napoli ed inoltre presentare queste opere in un luogo storico e appartenente alla miglior storia di Napoli, è per noi una grande scommessa che sorprenderà di sicuro i visitatori e gli appassionati di arte contemporanea”.
Vernissage: 26 Marzo 2015 ore 18 - 22
Villa di Donato piazza S. Eframo Vecchio, Capodimonte Napoli su appuntamento
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Gino
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venerdì 27 marzo 2015
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Davide Coltro
Spazio Nea, Napoli
Le ibride alterita' della natura. L'artista estende la dimensionalita' dell'opera deprivandola dell'immobilita' percettiva e facendola diventare mutogena, nel tempo, in forma casuale.
comunicato stampa
a cura di Massimo Sgroi
Le ibride alterità della natura” è il titolo della personale di Davide Coltro curata da Massimo Sgroi, che si inaugurerà venerdì 27 marzo alle ore 18.30 presso la Galleria Spazio Nea.
La mostra pone l'accento su come la natura e i mondi elettronici possono coesistere e "Davide Coltro - scrive il curatore - è una delle sintesi possibili a questo dilemma; nella realizzazione dei quadri elettronici l’artista veronese se da un lato cavalca, come un net surfer, l’onda della modalità dei mezzi elettronici, dall’altro mantiene inalterata la sostanza concettuale del mezzo primigenio dell’espressione artistica: la pittura. Nella sua ricerca ontologica su questo mezzo espressivo egli ha ben chiaro che lo sfondamento del limite non porta necessariamente ad una nuova metafisica, anzi è ben consapevole che, oltre questo stesso limite, non c’è nulla che già non sia presente all’interno del nefesh, ovvero il Corpo Vivente. Ora i suoi alberi, o i natural landscape o, addirittura, i ritratti stessi, altro non sono che una estensione de materializzata delle idee assolute di tutto ciò; è come se Davide Coltro proiettasse l’essenza stessa delle cose sulla parete in fondo alla caverna; ombre di oggetti assoluti eppure assolutamente presenti nella visione del mondo contemporaneo laddove le nuove forme del reale sono assolutamente indistinguibili dalla fisicità stessa dell’oggetto. Nel costruire, però, le sue immagini e/o opere in movimento, Coltro non compie affatto un’opera di duplicazione della fisicità del reale, ma lo estende su un diverso livello della percezione laddove è l’entropia che ne determina il movimento piuttosto che la calcolata sequenzialità dello strumento video. L’artista estende, in questo modo, la dimensionalità dell’opera deprivandola dell’immobilità percettiva e facendola diventare mutogena, nel tempo, in forma casuale."
"Con Davide Coltro - dichiarano i galleristi Bruno La Mura e Luigi Solito - Spazio Nea allarga gli orizzonti con un progetto artistico internazionale. Cogliamo l’occasione per annunciare la successiva mostra del percorso curato da Massimo Sgroi che vedrà protagonista l’artista turca Guler Ates il prossimo maggio."
Davide Coltro È l’inventore del quadro elettronico, nuovo medium artistico per la cui realizzazione si avvale di tecnologia e formule matematiche. Negli ultimi anni ha iniziato un percorso di studi teologici, con il desiderio di alimentare la propria ricerca artistica attraverso una maggiore riflessione sul rapporto dell’uomo con la fede e con i temi fondamentali dell’esistenza umana. Le sue considerazioni circa l’unità dell’arte soprattutto attraverso lo sviluppo tecnologico, lo hanno indotto ad aprire un dibattito teorico con altri importati autori della sua generazione. Ha dato vita ad un gruppo, ispirato al termine anglosassone ON (acceso), composto da artisti che utilizzano la tecnologia e l’energia in diverse forme nella concezione, progettazione e realizzazione dell’opera. Invitato alla 54° Biennale di Venezia, espone la monumentale installazione “Res-Pubblica I” concludendo una delle più importanti ricerche sul paesaggio italiano. I suoi quadri elettronici sono stati acquisiti da importanti collezioni pubbliche e private: Museo Palazzo Forti – Verona, Collezione VAF Stiftung – Francoforte, Panza di Biumo – Varese, Galleria Civica Ezio Mariani – Seregno, Collezione Unicredit – Milano; ed esposti in molti musei trai quali: Museum of Modern Art – Mosca, Museo ZKM - Karlsruhe, Urban Planing Center – Shangai, Etagi Loft Project – San Pietroburgo, Centro Luigi Pecci – Prato, Collezione Farnesina – Roma, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto MART – Rovereto, Marca di Catanzaro. Nato a Verona nel 1967 vive e lavora a Milano.
Ufficio Stampa: Livia Iervolino Info line : 3388810588 | liviaiervolino72@gmail.com
Inaugurazione 27 marzo ore 18.30
Spazio Nea via Costantinopoli, 53 (piazza Bellini) Napoli Orari: lunedì - domenica dalle 9,00 alle 2,00 am Ingresso libero
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Gino
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Studio49 Arte&Dintorni, Napoli
Terza collettiva della rassegna. Pittura, scultura, incisione, fotografia, videoart
sintesi del comunicato stampa
La Galleria Arte&Dintorni presenta la terza collettiva della rassegna intitolata '6x6' un ciclo di mostre che vede come protagonisti 6 artisti (di pittura, scultura, incisione, fotografia, videoart...). Le cui opere rimarranno esposte per una settimana per poi cambiare. Coloro che esporranno avranno solo un legame generazionale, perche' per ognuno, si conservera' integra, la liberta' di contenuto e di linguaggio. Opere di: Eleonora del Giudice, Stelvio Gambardella, Giuseppe Labate, Claudia Tonia Manganiello, Alessia Montefusco e Eugenio Montefusco. Inaugurazione 27 marzo ore 18.
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Gino
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Mastroberardino
MADRE - Museo d'Arte Donna Regina, Napoli
L'eccellenza italiana del vino si racconta attraverso il linguaggio del cinema
sintesi del comunicato stampa
Mastroberardino, azienda vinicola tra le piu' antiche e prestigiose d'Italia, inaugura un nuovo modo di raccontare la cultura del vino e il suo affascinante processo di creazione. Lo fa con il linguaggio classico e nello stesso tempo profondamente contemporaneo del giovane regista Nicolangelo Gelormini che ha gia' all'attivo collaborazioni con Paolo Sorrentino e Luca Ronconi ed e' altresi' autore dell'ultimo video musicale di David Lynch. Con il suo stile lineare, Gelormini ha saputo tradurre in immagini, e secondo le piu' moderne tecniche dello storytelling, la storia 'di creazione, arte e sofferenza' che Piero Mastroberardino intendeva raccontare. Dopo la presentazione presso il museo Madre di Napoli - evento ad invito organizzato dall'azienda che si terra' venerdi' 27 marzo alle ore 19 alla presenza di Piero Mastroberardino, Presidente della Mastroberardino, di Nicolangelo Gelormini, regista, e di Rocco Moliterni, giornalista del quotidiano 'La Stampa' - il video Sentieri di Vite diventera' contenuto fruibile attraverso i QR code apposti sulle confezioni dei celebri vini campani: bastera' uno smartphone per poterne godere.
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Gino
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Napoli - dal 27 marzo al 24 aprile 2015 Giuseppe Manigrasso - Acqua |
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AL BLU DI PRUSSIA vai alla scheda di questa sede Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede |
Via Gaetano Filangieri 42 (80121) |
+39 081409446 , +39 0812520464 (fax) |
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Eventi in corso nei dintorni |
Mito, archetipo, inconscio onirico e domestico. Nelle opere di Giuseppe Manigrasso, eterna, l'epopea del perenne incontro del Maschile e del Femminile si snoda nobile, eppur concreta. Un vissuto reale, ma di cui si cerca di rintracciare il profondo senso archetipo. |
orario: da martedì a sabato ore 10,30-13 e 16-20 (possono variare, verificare sempre via telefono) |
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biglietti: free admittance |
vernissage: 27 marzo 2015. ore 18.00 |
curatori: Diana Gianquitto |
autori: Giuseppe Manigrasso |
genere: arte contemporanea, personale | |
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